Ed ecco il primo libro letto nel 2017. L'ho scoperto tramite un forum di libri che frequento e il titolo già mi stuzzicava l'interesse. L'ho divorato in 2 giorni o 3, ma mi sento di dire che nulla è come sembra.
Trama (dal libro): New England, 1891. È notte fonda ormai.
Nell'antica dimora di Blithe House regnano il silenzio e l'oscurità. Per
Florence, giovane orfana di dodici anni, è finalmente giunto il momento che
ogni giorno aspetta con ansia. Attenta a non far rumore, sale le scale ed entra
nella vecchia biblioteca. Nella grande stanza abitata dalla polvere e
dall'abbandono ci sono gli unici amici che le tengano davvero compagnia, i
libri. Libri proibiti per Florence. Non potrebbe nemmeno toccarli: da sempre le
è vietato leggere. Così le ha imposto lo zio che l'ha allevata con il
fratellino Giles. Un uomo misterioso, che l'ha condannata a vivere confinata in
casa insieme alla servitù. Ma Florence è furba e determinata e ha imparato a
leggere da sola. Ha intuito che nei libri è racchiusa la strada per la libertà.
Perché proprio in quella biblioteca, tra i vecchi volumi di Sir Walter Scott,
Jane Austen, Charles Dickens, George Eliot e Shakespeare, si nasconde un
segreto legato a doppio filo alla morte dei suoi genitori. Una terribile verità
che, notte dopo notte, getta ombre sempre più inquietanti sulla vita di tutti.
Strani episodi iniziano a sconvolgere la dimora. Prima la morte violenta e
inspiegabile di una delle governanti, poi l'arrivo della nuova istitutrice del
fratellino, che odia Florence con tutta sé stessa. Per la ragazza camminare per
i corridoi della casa è sempre più pericoloso. Deve essere astuta e stare
attenta a tutto, al minimo scricchiolio del legno, a un soffio di vento, agli
occhi che la fissano sinistri dai dipinti. A verità ora è una questione di vita
o di morte. E per trovarla Florence avrà bisogno delle parole che si annidano
nei libri e dell’anima oscura che si nasconde in lei.
Un romanzo
indimenticabile. In corso di pubblicazione in tutto il mondo, ha entusiasmato i
lettori e ha incantato la critica, diventando uno dei casi letterari più
commentati della stagione. Sullo sfondo di atmosfere magiche e inquietanti,
John Harding racconta una storia di misteri e bugie, di verità oscure e di
speranze inattese in cui la forza della lettura e dei libri, forse, può persino
salvare la vita.
Recensione
ed analisi.
Lo
scrittore è stato bravo a non rendere la storia scontata come può apparire già
dal titolo e dalla copertina (quella italiana). Dall’altra parte, però, a fine
romanzo il lettore si ritrova certamente spaesato e pieno di domande senza
risposta. Il fatto più in rilievo, tra gli altri, è la presenza del titolo che
dovrebbe annunciare il fulcro della trama, il quale si può dire che ne occupi
soltanto una parte del libro; perde la sua importanza via via che altri
elementi si aggiungono alla narrazione. In qualche modo, Harding vuole lasciare
che sia il lettore stesso ad interpretare il finale, che può essere aperto o
autoconclusivo (tralasciando la presenza di un sequel), e soprattutto le varie
dinamiche che hanno portato lo sviluppo di alcune situazioni sfociate in una
punta di giallo.
Nonostante
ciò la trama, nel suo complesso, è ben sviluppata: non troppo noiosa e non
troppo precipitosa, bensì si evolve gradualmente presentando i vari elementi
che entrano in scena conquistandosi il palcoscenico.
Stile
di scrittura.
Harding
scrive molto bene, in uno stile molto scorrevole le cui pagine del libro il
lettore si divora letteralmente. La narrazione è in prima persona, dal punto di
vista della protagonista Florence, la quale racconta la storia adottando molti
termini inventati tratti da calchi anche dai nomi propri, del tipo: scespirizzare (da Shakespeare), copertoso (da coperta), bibliotecare (stare in biblioteca), intorreggiare (stare sulla torre dell'edificio), e tante altre; ogni pagina ne è piena, nonostante ciò la lettura è sempre molto scorrevole.
Consigliato agli amanti dei
libri (anche se risulta scontato) e del gotico ottocentesco.
Valutazione: 7.