sabato 10 ottobre 2015

{ Quote Six .

«Non devi credere a tutto ciò che vedi. L'immagine della realtà che ci offrono i nostri occhi è solo un'illusione, un effetto ottico» disse. «La luce è una gran bugiarda. Dammi la mano»

[Lazarus]
dal libro "Il palazzo della mezzanotte" di Carlos Ruiz Zafòn.




Charlotte Link




Biografia

Nata il 5 ottobre del 1963 a Francoforte sul Meno (Germania), figlia della famosa scrittrice e giornalista tedesca Almuth Link. Ha scritto moltissimo, cambiando i generi letterari: iniziando con i romanzi storici da adolescente (il suo primo romanzo fu scritto all’età di 16 anni e pubblicato a 19) e prediligendo ora i thriller psicologici.
È considerata una delle scrittrici tedesche contemporanee più talentuose, sempre in vetta alle classifiche dei bestseller in territorio tedesco e molto apprezzata anche in Italia. Ha vinto numerosi premi letterari.
Inoltre, è amante degli animali, è membro attivo del PETA e presta soccorso ai cani randagi in Spagna e in Turchia. Charlotte Link vive con il suo compagno e il cane nella città tedesca di Wiesbaden.

Valutazione soggettiva
Ho iniziato a leggere un suo libro ancora anni fa, non la conoscevo e mi è piaciuto talmente tanto che ho subito letto un altro suo titolo. Personalmente, mi piacciono tutti i generi, ma fin da piccola prediligevo i libri gialli. I suoi, invece, non sono semplici libri gialli, ma veri thriller psicologici, quelli che portano suspense al lettore, il quale lo percepisce così tanto da averne quasi paura e allo stesso tempo renderlo curioso sugli sviluppi e quindi incitarlo a continuare a leggere. Questo è il suo stile.


Bibliografia

- Trilogia Venti di tempesta
  1. Venti di tempesta
  2. Profumi perduti
  3. Una difficile eredità
-Altre opere
Cromwells Traum oder Die schöne Helena
Quando l'amore non finisce
Verbotene Wege
Die Sterne von Marmalon
Giochi d'ombra
Il peccato dell'angelo
L'uomo che amava troppo
La casa delle sorelle
La donna delle rose
La doppia vita
Alla fine del silenzio
L'ospite sconosciuto
L'isola
Nemico senza volto
L'ultima traccia
Nobody
L'ultima volta che l'ho vista
L’inganno



{ Quote five .

«Ehi Gordon! Prova a dire quattro volte di fila: sopra la panca la capra campa!» lo sfidò Sarah.
«Sopra la campa la capra panca, sopra la pampa la pacra crampa, sopra la crapa la pampa campa, sopra la pranca la capa campra» ripetè Gordon concentrato.


dal libro "Green", Trilogia delle Gemme, di Kerstin Gier.




Carlos Ruiz Zafòn




Biografia

Nato a Barcellona il 25 settembre del 1964, è autore di successo mondiale. Dal 1993 vive a anche Los Angeles, dove è impegnato nell'attività di sceneggiatore, e si divide tra questa città e Barcellona. Proprio in questo anno iniziò la sua carriera con una serie di libri per bambini e ragazzi, mentre nel 2001 esordisce nella narrativa per adulti in Spagna con “L’ombra del vento”, conquistando le vette delle classifiche letterarie europee e diventando un vero e proprio fenomeno letterario diventando un vero e proprio fenomeno letterario; con 8 milioni di copie vendute nel mondo e tradotto in più di 36 lingue, ha ottenuto numerosi premi internazionali, tra cui Premio Barry per il miglior romanzo d'esordio nel 2005. Fu l’inizio del suo grande successo, raggiunto positivamente anche con i successivi romanzi, con traduzioni in oltre 40 lingue e molteplici premi in 5 continenti. Inoltre, collabora regolarmente con le pagine culturali di El País e La Vanguardia.

Valutazione soggettiva
In realtà non ho molto da dire. È il mio scrittore preferito per eccellenza e, ad eccezione dell’ultimo pubblicato, ho letto tutti i suoi libri e sono in attesa da tempo del libro ancora inedito. La serie de “Il cimitero dei libri dimenticati” ha due forti caratteristiche: Barcellona e i libri. La trama infatti si incentra totalmente intorno alla sua città natale e la spiega così bene da riuscire a percorrere le stesse strade che descrive (spesso sono presenti anche delle piccole mappe sui luoghi principali delle storie); mentre i personaggi principali sono in primis proprio i libri. Un’accoppiata perfetta, a mio avviso. La trilogia della nebbia è antecedente alla serie precedente e i tre romanzi sono stati riuniti sotto questo titolo per volere dell’autore. Questi romanzi si differenziano molto dai precedenti, innanzitutto perché rivolti ad un pubblico più giovanile (come i protagonisti degli stessi) e con un’atmosfera totalmente diversa, più gotica e misteriosa.


Bibliografia

- Serie Il Cimitero dei Libri Dimenticati
  1. L’ombra del vento
  2. Il gioco dell’angelo
  3. Il prigioniero del cielo
  4. inedito
- La trilogia della nebbia
  1. Il principe della nebbia
  2. Il palazzo di mezzanotte
  3. Le luci di settembre
- Altre opere:
Marina


{ Quote Four .

«Il brivido di freddo le percorse la schiena, in parte perché la temperatura era rigida, ma soprattutto per il gelo dei ricordi intrappolati tra quelle mura».

[Elizabeth]
dal libro "Il club delle sorprese" di Milly Johnson.



giovedì 1 ottobre 2015

"Inferno" - Dan Brown

Dopo tanto tempo di assenza, rieccomi!




Trama (dal libro): Di “infernale” questo thriller ha molto. Il ritmo, prima di tutto, e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi che conducono a un esito raro per i romanzi d’azione: instillare nel lettore il fascino del male, addirittura la sua salvifica necessità. Non è affatto sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante, anzi. È naturale che al poeta fiorentina e alla visionarietà con cui tradusse in forme solenni e oscure le temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato corsi e studi universitari ad Harvard. È quindi normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e il Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare, una costellazione culturale e affettiva ben diversa dal palcoscenico turistico percorso in tutti i senso di marcia da legioni di visitatori.
Ma ora è tutto diverso, non c’è niente di normale, nulla che possa rievocare una dolce abitudine.  Questa volta è un incubo e la sua conoscenze della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita.
Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d’ospedale, storito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda infatti a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera che flagellò l’Europa medievale e simboli criptici connessi alla prima cantica del Divino poema, le labbra capaci di articolare, nel delirio dell’anestetico, soltanto un incongruo “very sorry”, il professore deve scappare. E, aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti.
Comincia una caccia all’uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra: un’organizzazione chiamata Consortium è ambigua quanto un movimento detto Transumanesimo e uno scienziato come Bertrand Zobrist può elaborare teorie che oscillano tra utopia e aberrazione.

Recensione ed analisi.
Ogni capitolo riporta una storia diversa con protagonisti diversi, tutte storie apparentemente disconnesse tra loro e molto spesso con salti temporanei di flashback, ma che sono sfaccettature di uno stesso background; anche i vari personaggi del libro vengono descritti in modo misterioso, ognuno con un diverso vissuto alle spalle, che verrà a galla durante la lettura e chiarirà tutti i dubbi del lettore. Soprattutto Robert Langdon, il famoso professore di Harvard, lascia inizialmente il lettore a bocca aperta: pare che un incidente gli abbia fatto perdere la memoria. Il lettore lo tiferà e non verrà deluso, quando Robert fa delle nuove scoperte.
A fare da sfondo è l’affascinante mistero mix tra la storia dell’arte e la poesia; il vero protagonista, infatti, è Dante Alighieri. Dan Brown, con il suo stile in terza persona, descrive così dettagliatamente ogni luogo in cui Robert si ritroverà, questa volta non da turista, che pare al lettore stesso di viaggiare insieme a lui. Ogni dettaglio non manca mai di qualche riferimento alla storia: un monumento, una piazza, una chiesa, una via, un quadro etc.; tutto viene descritto in riferimento a una poesia che uno scienziato, in modo molto ben nascosto, ha lasciato come traccia verso qualcosa di inaspettato e pericoloso. Il professore, con la sua grande conoscenza, riuscirà, anche a fatica e sbagliando, a scoprire tante piccole tracce che costruiranno la pista da seguire. Infine, anche la scienza avrà la sua buona parte nella storia.
Personalmente, ho trovato molto belli i passaggi in cui panorami e momenti d’azione del docente di simbologia venivano descritti: era come essere presente nello stesso luogo e vedere le stesse cose. Posso essere un po’ più pesanti, invece, le parti di scienza che, alla fine, verrà messo in chiaro e porterà il lettore a domandarsi e scegliere quale sia la cosa giusta da fare in una situazione senza via d’uscita.

Lo stile di scrittura è abbastanza scorrevole, in certi punti è così intrigante e fatta bene che è difficile staccare gli occhi dalle pagine finché non si arriva alla fine del capitolo.

Consigliato a chi ha apprezzato gli altri libri dello stesso autore, ma soprattutto a chi ama il thriller e il mistero della storia dell’arte che da secoli accompagna il nostro Paese e a chi piace anche il mistero della scienza, che spesso si scontra con la fede. Perché no, è consigliato anche a chi gli affascina la poesia di Dante.

Valutazione finale: 9