venerdì 31 agosto 2012

{ Quotation One .

«In certi casi, non ci si può preoccupare delle reazioni altrui. Bisogna solo essere onesti e lasciare che accada quel che accade».

[cit. Teo]
Dal libro "La bambina che scriveva storie" di Marisa De Los Santos.




domenica 26 agosto 2012

"Senza perdono" - Sabine Thiesler



Un libro in cui ogni genitore può ritrovarsi emotivamente dopo la perdita del proprio figlio/a. Una lotta che dura anni e può non avere fine, se non la morte.
Quando non si trova pace per un dolore così grande si fa veramente di tutto per poter cercare di avere un minimo conforto, vendicandosi dell'assassino o rifacendosi una vita totalmente nuova. Ma il passato ritornerà sempre a bussare.

«Non basta cambiare luogo
Non basta cambiare vita
Il passato che hai perduto
Può divorare il tuo presente...»
[citato dal libro]

Soltanto chi ha avuto la sfortuna di vivere un'esperienza del genere sa cosa significa e come ci si sente.
Un libro della casa di Corbaccio, a parer mio, non delude mai e per di più l'autrice scrive romanzi gialli, perfetto quindi per gli amanti del thriller.

Il libro inizia con un prologo molto importante, il quale sarà una parte ripescata tra i capitoli finali, ma non ripetuta, bensì sottintesa. Il finale ha invece un epilogo che lascia ogni lettore la mente aperta.
Strutturalmente è suddiviso in 5 parti, ognuno dei quali si intitola con il nome dei personaggi principali della storia, per un totale di 49 capitoli. Ogni capitolo varia di lunghezza: alcuni sono molto corti e altri più lunghi; inoltre riportato sempre data e luogo, con questo si notano molti flashback. Sembrano creare confusione alla storia, invece sono fondamentali per capire quali situazioni si celano dietro ai capitoli in cui il tempo è raccontato al presente. In poche parole: ogni situazione presente ha il suo passato e i suoi perché.

Per quanto riguarda il finale, personalmente mi ha lasciato senza parole: come ho scritto prima lascia il lettore con la mente aperta e difatti l'epilogo è un finale semi-aperto; prima di tutto perché la storia principale del libro finisce, ma dall'epilogo si capisce benissimo che ne comincia un'altra, inevitabilmente legata a quella finita, che non sarà inclusa né in questo libro né in nessun altro, proprio perché non ha un seguito scritto dall'autrice. Per questo penso che il finale lasci al lettore ad ogni libera immaginazione, e la scrittrice deve averlo fatto apposta; io, ad esempio, sono arrivata alla conclusione che questa nuova storia che si è appena creata all'epilogo, sia una storia piuttosto triste e anche ingiusta, ma questa volta, se tutto va per il verso "giusto", non avrà fine e tutto rimarrà a tacere.


Il seguente video riassume tutto il contenuto inizialmente spiegato:

mercoledì 22 agosto 2012

"Il respiro del ghiaccio" - Brian Freeman

Ancora prima di sistemare la grafica, posto la mia primissima recensione.





Trama (riportata direttamente dal libro): Sembrano mani che premono per entrare, le foglie schiacciate dal vento contro il vetro dell'auto. Ma è solo l'effetto della nebbia, che avvolge tutto intorno a Kasey e fa brutti scherzi alla sua mente. È solo il senso di colpa. È solo il panico. Perché Kasey sa di essersi persa, finendo per sbaglio in quel sentiero sperduto tra i campi. Perché sa che un'agente di polizia non dovrebbe avere paura, e invece, in quella regione in cui da settimane le donne vivono con un'arma sempre con sé, l'unica cosa che in quel momento la rassicura è la pistola posata sul sedile accanto a lei. Ma soprattutto perché sa che, se si trova lì, è per un terribile errore commesso. Di nuovo mani che sbattono contro il finestrino, ma ora hanno il volto di una donna, occhi terrorizzati, e una voce: "Fammi entrare, per favore". Non è più un'allucinazione, è realtà, e Kasey non può tornare indietro. Sarà una lunga notte. Anche per i genitori di Callie Glenn, una bambina di soli undici mesi, sparita dalla culla in cui dormiva nella ricca villa in riva al lago. Nessuna richiesta di riscatto, nessun sospetto. Soltanto la consapevolezza che, con il passare delle ore, si affievoliscono le probabilità di ritrovarla. A farsi carico di questa corsa contro il tempo è il detective Jonathan Stride. Una doppia corsa contro il tempo, perché Stride indaga anche sulla recente scomparsa di tre donne della zona. Di loro non è più stata rinvenuta alcuna traccia, solo i segni di colluttazioni violente sul luogo del rapimento. Per Stride e la sua squadra si preannuncia una corsa contro il tempo, nel tentativo di districare il doppio mistero. Prima che la verità emerga, macabra e inesorabile, dal manto della neve.

Strutturalmente il libro è suddiviso in 4 parti con annessi capitoli (circa 15), ognuno dei quali variano mediamente tra le 3 e le 6 pagine. È quindi molto scorrevole e per nulla pesante.
"Il respiro di ghiaccio" l'ho letto recentemente ed è stato, molto probabilmente, il libro che ho letto in circa 3 sere piene. È un thriller non avvincente, di più! Una storia in cui vengono raccontate tante altre storie, inerenti e altri meno con lo sviluppo centrale del libro. Le storie non inerenti non sono inutili, bensì molto interessanti per un/una tipico/a appassionato/a di lettura. Nulla viene mai tralasciato dai veri lettori! ;)

Voglio riportare una citazione scritta sul retro del libro di Freeman: «Quando crederete di aver capito tutto, vi ritroverete su una falsa pista. E a quel punto, la storia vi avrà in pugno» [cit. The Guardian]. Non posso che essere totalmente d'accordo, perché è così che ci si ritrova, anche non volendolo.

È un thriller davvero fatto benissimo, accurato nei minimi dettagli, in ogni situazione e in ogni dialogo. Brian è stato curatissimo anche a legare tutti i capitoli tra loro, mentre questi raccontavano più storie in un solo dato momento. Questo fa capire che in un attimo può succedere di tutto, anche se non ce ne accorgiamo.
Il prologo è una parte importantissima, ancora di più quando si sono lette tutte le pagine fino alla fine.
Finita la lettura ci saranno molte domande in cui ci si chiederà, che riguardano casi secondo noi rimasti in sospeso e non "risolti" dal libro, si capirà poi che non serviranno risposte. Sempre alla fine di tutto.

La lettura, come già detto, è scorrevole e i capitoli molto comodi per chi si vuole dedicare a poche pagine, al contrario sicuramente diverrà molto lunga se si deciderà di allungare la lettura e facilmente si arriverà a ricoprirla con ben una delle 4 parti (circa 1/4 del totale). Questo perché è grazie a Freeman che ha scritto un libro tanto avvincente che, come ho subito detto finita la storia, "Più leggi e più leggeresti". Proprio per questo che è stato uno dei libri, se non forse l'unico, che abbia letto in pochissimo tempo.